La fede negli astri. Dall´antichità al Rinascimento

La fede negli astri. Dall´antichità al Rinascimento
20,80 €
Sense existències ara
Rep-lo a casa en una setmana per Missatger o Eco Enviament*
La scienza astrologica come un sensibile e fecondo deposito di memoria storica, dall´anticità al Rinascimento.
Per Saxl, come già per Warburg, l’astrologia (e l’iconografia astrologica) occupa un posto centrale nella storia della tradizione classica, poiché le antiche divinità, travolte come tali dal crollo del paganesimo, sono però sopravvissute nel Medioevo non solo come nomi dei pianeti (o dei giorni della settimana), ma anche come simboli di altrettante «essenze», e del loro influsso sugli uomini e la loro vita. Il cristianesimo non aveva nulla da sostituire all’antico sistema astrologico, con la sua pretesa universalizzante di spiegare e prevedere i destini dell’uomo e il carattere di ognuno: tramandata (ma anche osteggiata) come una sapienza in sé chiusa e coerente, l’astrologia conservò quindi, quasi in un bozzolo, frammenti dell’antica scienza e dell’antica mitologia. Le strade di questa storia, che Saxl ripercorre con magistrale dominio delle fonti e delle immagini più disparate, portano da Babilonia al Rinascimento italiano attraverso tappe molteplici, fra cui hanno un posto specialissimo i greci e gli arabi. Passando per luoghi e culture così diversi tra loro, le figure degli dei e delle costellazioni vengono in più d’un modo ripensate, e perfino stravolte, ma restano pur sempre riconoscibili e per così dire «pronte al recupero». Da questa storia dell’astrologia, «firmata» insieme da Warburg e da Saxl, emerge un singolare paradosso: proprio mentre voleva presentarsi come un sistema fisso e immutabile ab aeterno (e proprio in quanto tale veniva tramandata e acquistava autorità), la «scienza» astrologica ha finito col funzionare per la cultura occidentale come unsensibile e fecondo deposito di memoria storica.
Indice
Macrocosmo e microcosmo nelle illustrazioni medievali
Le raffigurazioni dei pianeti in Oriente e in Occidente
Lo zodiaco di Qusayr ÙAmra
Immagini degli astri dal Medioevo al Quattrocento
La rinascita dell’astrologia tardoantica
La fede negli astri nel xii secolo
Manoscritti astrologici miniati in Inghilterra Sphaera barbarica: l’astrologia orientale e Andalò di Negro
I figli dei pianeti
Un ciclo astrologico del tardo Medioevo: il Salone della Ragione a Padova
Le fonti letterarie dei ‘pianeti Finiguerra’
Atlante al servizio della geografia astrologica
La fede astrologica di Agostino Chigi
La carta del cielo: Dürer, gli arabi e la tradizione classica
Un ‘Discorso’ di Jacopo Zucchi e gli affreschi di Palazzo Rucellai a Roma
Per Saxl, come già per Warburg, l’astrologia (e l’iconografia astrologica) occupa un posto centrale nella storia della tradizione classica, poiché le antiche divinità, travolte come tali dal crollo del paganesimo, sono però sopravvissute nel Medioevo non solo come nomi dei pianeti (o dei giorni della settimana), ma anche come simboli di altrettante «essenze», e del loro influsso sugli uomini e la loro vita. Il cristianesimo non aveva nulla da sostituire all’antico sistema astrologico, con la sua pretesa universalizzante di spiegare e prevedere i destini dell’uomo e il carattere di ognuno: tramandata (ma anche osteggiata) come una sapienza in sé chiusa e coerente, l’astrologia conservò quindi, quasi in un bozzolo, frammenti dell’antica scienza e dell’antica mitologia. Le strade di questa storia, che Saxl ripercorre con magistrale dominio delle fonti e delle immagini più disparate, portano da Babilonia al Rinascimento italiano attraverso tappe molteplici, fra cui hanno un posto specialissimo i greci e gli arabi. Passando per luoghi e culture così diversi tra loro, le figure degli dei e delle costellazioni vengono in più d’un modo ripensate, e perfino stravolte, ma restano pur sempre riconoscibili e per così dire «pronte al recupero». Da questa storia dell’astrologia, «firmata» insieme da Warburg e da Saxl, emerge un singolare paradosso: proprio mentre voleva presentarsi come un sistema fisso e immutabile ab aeterno (e proprio in quanto tale veniva tramandata e acquistava autorità), la «scienza» astrologica ha finito col funzionare per la cultura occidentale come unsensibile e fecondo deposito di memoria storica.
Indice
Macrocosmo e microcosmo nelle illustrazioni medievali
Le raffigurazioni dei pianeti in Oriente e in Occidente
Lo zodiaco di Qusayr ÙAmra
Immagini degli astri dal Medioevo al Quattrocento
La rinascita dell’astrologia tardoantica
La fede negli astri nel xii secolo
Manoscritti astrologici miniati in Inghilterra Sphaera barbarica: l’astrologia orientale e Andalò di Negro
I figli dei pianeti
Un ciclo astrologico del tardo Medioevo: il Salone della Ragione a Padova
Le fonti letterarie dei ‘pianeti Finiguerra’
Atlante al servizio della geografia astrologica
La fede astrologica di Agostino Chigi
La carta del cielo: Dürer, gli arabi e la tradizione classica
Un ‘Discorso’ di Jacopo Zucchi e gli affreschi di Palazzo Rucellai a Roma