Dipingere coi colori adatti

Dipingere coi colori adatti
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Siamo abituati a pensare a Verga come al teorico dell’«impersonalità» e ai Malavoglia come al risultato dell’applicazione di un metodo di raccontare neutro e oggettivo, tipicamente ottocentesco. Se considerate però da vicino, queste immagini di Verga e del suo romanzo risultano inadeguate e rischiano anzi di portare fuori strada: più che l’idea fotografica di una narrazione oggettiva, I Malavoglia ricordano un quadro impressionista, dove ciò che conta non è solo la rappresentazione di una scena o di un oggetto, ma la resa dei punti di vista da cui li si osserva. È lo stesso Verga a suggerire questo paragone, usando in alcune lettere la metafora del romanzo come quadro dipinto coi colori adatti: tali cioè da mostrare i punti di vista di chi è immerso nella scena rappresentata.
Attraverso un close reading del romanzo e di alcuni documenti verghiani, il volume mostra la strategia narrativa che porta il lettore a vedere il mondo e le storie dei Malavoglia attraverso i punti di vista dei personaggi. Grazie alle risorse linguistiche e narrative proprie della finzione letteraria, I Malavoglia permettono infatti di immaginare dall’interno forme di vita diverse: da un lato quella comunitaria di un piccolo paese e quella urbana moderna sullo sfondo. Un prospettivismo romanzesco e una situazione narrativa che si ritrovano anche in molti altri capolavori del naturalismo e del modernismo: mondi e storie raccontati non da un narratore che giudica e commenta dall’esterno, ma a partire dagli orizzonti di senso in cui sono immersi i personaggi e il cui incrociarsi e sovrapporsi produce un effetto di straniamento sul lettore.
Attraverso un close reading del romanzo e di alcuni documenti verghiani, il volume mostra la strategia narrativa che porta il lettore a vedere il mondo e le storie dei Malavoglia attraverso i punti di vista dei personaggi. Grazie alle risorse linguistiche e narrative proprie della finzione letteraria, I Malavoglia permettono infatti di immaginare dall’interno forme di vita diverse: da un lato quella comunitaria di un piccolo paese e quella urbana moderna sullo sfondo. Un prospettivismo romanzesco e una situazione narrativa che si ritrovano anche in molti altri capolavori del naturalismo e del modernismo: mondi e storie raccontati non da un narratore che giudica e commenta dall’esterno, ma a partire dagli orizzonti di senso in cui sono immersi i personaggi e il cui incrociarsi e sovrapporsi produce un effetto di straniamento sul lettore.