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L´inganno assurdo. Linguaggio e conoscenza tra realismo e fallibi

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L´inganno assurdo. Linguaggio e conoscenza tra realismo e fallibi

L´inganno assurdo. Linguaggio e conoscenza tra realismo e fallibi

Editorial: Quodlibet

Pàgines: 306

Any: 2005

EAN: 9788874620371

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26,10 €

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Con “realismo fenomenologico” s’intende l´indirizzo filosofico delineato da un gruppo di studiosi di provenienza e di estrazione diversa che, all’inizio del Novecento, si unirono per dar vita ai Circoli di Monaco e Gottinga. All’interno di questa esperienza di pensiero per molti versi comunitaria, che assunse sempre più i contorni di una “primavera fenomenologica”, ciò che emerge come tratto qualificante non è certo l’esigenza di inaugurare un contesto di scuola né quello di riconoscersi in un corpo di dottrine condiviso, bensì la messa a punto di uno stile di ricerca che in larga parte derivava dall’adesione allo spirito delle Ricerche logiche di Husserl e dal rifiuto dello psicologismo che quest’opera aveva concorso a sancire in maniera epocale. Opponendosi nel contempo sia a forme di costruttivismo filosofico, tendenti immediatamente a tradursi in obiettivismo dogmatico, sia a qualsiasi degenerazione di stampo soggettivistico, pensatori quali Pfänder, Reinach, Scheler, Geiger e Ingarden — per citare solo alcuni tra i più noti — contrastarono con decisione l’approfondimento dell’analisi intenzionale della coscienza, a cui Husserl sembrava voler piegare trascendentalmente in quegli anni il corso della fenomenologia, per rivolgere il proprio interesse all’esplorazione delle essenze e al ritrovamento di leggi d’essenza quasi in ogni ambito fenomenico. A partire da una considerazione della fenomenologia in qualità di metodo intuizionistico sottratto ad ogni speculazione concettuale e da un ampliamento della nozione di esperienza al di là di orizzonti rigidamente empiristici, gli esponenti di tali Circoli fenomenologici giunsero a sviluppare le proprie indagini in uno spettro tematico e disciplinare quanto mai ampio, tale da fornire in qualche modo la traccia programmatica dello Jahrbuch husserliano, ovvero della rivista che dal 1913 servì a dare visibilità ed espressione al cosiddetto “movimento fenomenologico”. In questo volume, la presenza di studi critici a fianco di materiali inediti e di alcuni significativi scritti d’epoca non intende peraltro consegnare una valutazione storicistica di questa fenomenologia prima maniera, quanto segnalarne l’apertura sistematica e riattivarne l’elevato tenore analitico e problematico.

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